Oscar Mondadori
Grande storia tragica del nostro Rinascimento, la congiura che vide Giulio e
Ferrante d'Este attentare alla vita del fratello Alfonso, vanta illustri
documentazioni letterarie. Tra le più note, un'egloga dell'Ariosto che, per
l'insistita difesa del comportamento del duca, valse al poeta l'accusa di
cortigianeria. Proprio dal tentativo di dare una giustificazione
storico-politica dell'egloga prende le mosse il lavoro del Bacchelli che indaga
acutamente il travagliato periodo dalla calata di Carlo VIII alla lega di
Cambrai. Ne emerge un grande affresco di storia italiana, condotto con rigore
documentario, ma ricco di pagine di sicuro stile romanzesco: Ercole I, Alberto
Pio da Carpi, Lucrezia Borgia, Alfonso e il cardinale sono i grandi
protagonisti di queste vicende; li circondano il Boiardo e poi l'Ariosto, i
poeti ai quali la corte garantì sempre il vivere civile e la possibilità di
fare poesia. Pubblicato nel 1931, La congiura di Don Giulio d'Este anticipa nei
riguardi della poesia politica dell'Ariosto una posizione critica oggi
pienamente confermata, e conserva ancora intatto il fascino del romanzo di
grande erudizione.
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